Lombardia-Grosio

Le azioni sono rivolte ai nostri soci in tutto il territorio nazionale e prevedono l'organizzazione di laboratori per minori e giovani ST (PINlab*) e laboratori per le loro famiglie (PINfamily**) con soggiorni in varie zone d'Italia.

Vi invitiamo a partecipare al soggiorno VALTspring in Valtellina (GROSIO-Prov. Sondrio) nei giorni 24-25-26 marzo 2023, che riguarda il progetto AST finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali dal titolo: PIN - percorsi di inclusione per minori e giovani con ST.

Il programma prevede: arrivo in struttura alberghiera primo pomeriggio, accoglienza, Laboratorio di Pesca Sportiva per i minori/giovani, Laboratori Pin Family con il Dott. Zen Gabriele, viaggio con guida turistica con il Trenino Rosso del Bernina fino a St. Moritz e visita città.

Infine è previsto un evento informativo e di sensibilizzazione, aperto a tutti, dal titolo PIN- percorsi di inclusione sociale per malati rari a cura del Dott. Gabriele Zen e della Dott.ssa Rita Bugnoni per il giorno 24 marzo 2023 alle ore 21.00 presso la sede della Coop. CuraSociale in via Roma 10 – Grosio (SO).

Per ulteriori informazioni o iscrizioni contattate la segreteria VIA EMAIL: info@sclerosituberosa.org
 
 
 
 
* I PINlab sono laboratori per l’acquisizione e lo sviluppo di competenze personali, sociali e relazionali dei destinatari spendibili nella vita quotidiana e, per il target giovani, in ambito lavorativo. Le persone con ST sono spesso abbandonate alla cura delle loro famiglie o di servizi poco specializzati che, per mancanza di risorse, operano in un’ottica prevalentemente assistenziale. Questo approccio sviluppa nei soggetti una dipendenza dalle famiglie e dai servizi, limitando lo sviluppo di competenze che potrebbero promuovere la loro autonomia in ambito sociale e lavorativo, sempre considerando i limiti di cui ciascun soggetto è portatore.
I PINlab sono contesti in cui sperimentare questi limiti ma anche, e soprattutto, le risorse più o meno nascoste che, con un adeguato accompagnamento, possono diventare altrettante consapevolezze e competenze che migliorano la qualità della vita dei soggetti e la loro possibilità di superare l’esclusione sociale e lavorativa che vivono. A tal fine durante i PINlab vengono proposte attività, individuali e di gruppo, che consentono ai partecipanti di mettere in pratica e acquisire consapevolezza su alcune competenze socio-relazionali, e su quelle sulle quali è più opportuno lavorare per migliorare. Le attività consistono in simulazioni di situazioni sociali (domestiche, familiari, di gruppo di pari, in strada, in negozi, sui mezzi pubblici, in ambiente lavorativo, in una squadra sportiva ecc.) a cui seguono momenti di riflessione, discussione e presa di consapevolezza sulle competenze messe in gioco e su quelle da sviluppare per saper stare al meglio nelle situazioni sociali sperimentate. Esempi di competenze che varranno sviluppate durante il PINlab sono:
1) gestione in autonomia di attività domestiche (vestirsi, prepararsi per uscire, fare pulizie e lavori di casa); comunicazione interpersonale (in diverse situazioni formali e informali);
2) conoscenza e rispetto delle regole di diversi luoghi e interazioni;
3) conoscenza e rispetto dei ruoli in diversi ambiti (anche lavorativo);
4) collaborazione e lavoro in team;
5) problem solving;
6) creatività.


** I percorsi PINfamily sono gruppi di supporto per caregiver familiari di persone con sclerosi tuberosa che hanno l’obiettivo di orientarli al riconoscimento del loro ruolo come promotori dell’inclusione dei familiari affetti. I caregiver familiari sono infatti soggetti determinanti per la buona riuscita dei percorsi di inclusione sociale e lavorativa dei soggetti affetti da sclerosi tuberosa, essendo le persone a loro più vicine, che portano il peso maggiore delle attività di cura. In questo senso si ritiene fondamentale dedicare un’attività specifica a questo target, affinché risulti coinvolto appieno, diventi esso stesso promotore di inclusione sociale, acquisendo competenze e supportando lo sviluppo di competenze nei soggetti di cui si prendono cura. In particolare è fondamentale che i caregiver familiari superino questa loro condizione in cui sono spesso imprigionati per trovare, con la guida di esperti e il confronto tra pari, uno spazio di ridefinizione della propria identità non solo come caregiver ma come persone nella loro interezza, con i loro bisogni, le loro risorse, i loro desideri. Si tratta di un passaggio fondamentale perché i caregiver diventino alleati nell’operazione di inclusione sociale dei soggetti di cui si prendono cura, dato che spesso, per eccesso di protezione, tendono invece a sostituirsi a loro non dando loro gli adeguati spazi di autonomia.
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